Ci sono medici e medici. Ci sono i medici che
svolgono il proprio lavoro come una professione qualsiasi e i medici che guardano
alla propria funzione come ad una missione. Allo stesso modo, ci sono fiction e
fiction.
Immagino che la missione della nuova fiction Rai,
I Medici, sia quella di offrire al pubblico della prima reta un prodotto che
faccia l’occhiolino alle saghe americane, concepita per essere esportata all’estero
e che, data l’ambientazione tutta Italiana, porti alta la bandiera nostrana
grazie ai fasti ormai lontani riconducibili alla celebre casata fiorentina. Proprio
mentre il Premier Renzi è impegnato oltreoceano a dare eco al ruolo internazionale
del Bel Paese, l’ammiraglia del servizio pubblico televisivo mostra i muscoli mandando
in onda una produzione dal sapore tutto americano.
In un pingpong di flashback, intrighi e tradimenti
le prime due puntate de I Medici scorrono via senza troppi guizzi eccesivi. Ma che
al pubblico Rai sembrano bastare, eccome. Ascolti che neanche la Champions
riesce a raggiungere. D’altronde si parla di un pubblico il cui unico medico di
riferimento è l’instancabile Lele Martini. Da oltre quindici, e dico quindici,
anni.
Diamo a I Medici tempo di crescere. Almeno altri
due o tre episodi. Stiamo pur sempre ancora aspettando che Alice Solari, alias
Claudia Pandolfi, torni dall’Australia o dalla Francia o solo il Signore sa da
dove. E se invece I Medici si dovesse rivelare la solita fiction Rai di fiducia,
non esiteremo a cambiare canale e pure medico.
Nessun commento:
Posta un commento