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da televisionando.it |
Questa è la storia di un uomo che fattosi Eroe sul campo di battaglia decise di lasciare la propria patria all'apice della sua gloria e, da allora, cerca pace e riparo tra le onde e le messe in onda. Nonostante tanto, forse troppo, fu il sangue versato e tante, forse troppe, le morti di cui egli portò testimonianza, si narra di incomprensioni e contrasti tra l'Eroe e quella madre che, ahimè rivelatasi matrigna, non gli riconobbe i meriti dovuti. Issate le vele e senza attendere che le correnti gli fossero davvero favorevoli, il nostro Eroe salpò alla volta di nuove avventure senza mai voltarsi verso le coste colognomonzesi di una patria, ormai ex, che in molti chiamano Biscione. Di come l'Eroe raggiunse la Settima Terra poco si sa. Alcuni dicono fu l'ammaliante canto delle Sirene Mentane che giunse dritto, diretto (e anche direttore) a guidare il nostro Eroe verso il Regno di Cairo, non quello d'Egitto ma pur sempre oasi di informazione senza catene in un deserto di Studi Aperti. Fu grande la sua sorpresa quando si rese conto che la morte sembrava essersi dimenticata di quella terra. Non più sangue, omicidi o vendette. Alla corte di Cairo non vi era ombra di psichiatri o criminologi ma solo un grande via vai di politici. Forse peccò di ingenuità quando pensò che quella Settima Terra potesse essere terreno fertile per ritrovare il massimo grado di gloria raggiunto in passato: il Quarto. Con i primi venti autunnali decise allora di istituire un filo giallo, anzi una Linea, che potesse unirlo alle genti di quelle parti. Ma se in patria i suoi seguaci arrivavano a milioni, ora sembravano essersi ridotti a qualche centinaia di migliaia. Era come se da quelle parti la gente non comprendesse la sua lingua e non fosse più attratta dai suoi racconti. Trascorsero pochi mesi fin quando Re Cairo decise di tagliare quel filo. A questo punto l'astuto Eroe decise anch'egli di lasciare la morte e imparare la lingua di quelle terre: la lingua della politica. L'estate seguente decise così si dirigersi verso un'isola non troppo lontana, entro i confini della Settima Terra. Ormai conosceva il mare e andare In Onda non poteva scalfire il suo coraggio. Una donna abitava quell'isola. Era una maga, la maga Sardoni, che aveva il potere di comprendere i politici. Era scaltra, dotata di finissima intelligenza. Tutti i politici che mangiavano e bevevano alla sua tavola venivano trasformati in esseri umani e persino compresi dalle genti. A quel tavolo si sedette anche il nostro Eroe che per un'intera estate accolse gli ospiti insieme alla maga. Era chiaro che non disdegnasse quel luogo. Anzi, ritrovò persino un piacevole piglio ironico. Ma il ruolo che riuscì a ritagliarsi tra un quesito della maga e l'altro non soddisfaceva le necessità di un Eroe. Decise allora di lasciare anche quell'isola e di lui ogni traccia fu perduta... Fino a qualche giorno fa quando, in una Domenica (In) primaverile, il nostro Eroe è stato accolto da una nuova madre. La madre di tutte le madri: Mamma Rai. Ben Presta/o, è stata Paola, una delle figlie prodighe di Mamma Rai, ad accogliere il nostro Eroe e a dargli il più caloroso dei "Benvenuto a casa!" Lui, il nostro Eroe, accompagnato da una donna dal (cog)nome di uomo, ha annunciato il suo ritorno. Il nostro Eroe è tornato, pronto, diretto. Ed in diretta. In Estate in Diretta. E qualcosa mi dice che anche un po' di sangue è tornato. Forse il nostro Eroe è finalmente arrivato a casa, sano e Salvo. In bocca al lupo!
Salvo Sottile conduce Quarto Grado su Rete 4 dal 2010 al 2013. In media gli ascolti superano i 2 milioni e mezzo di telespettatori con circa l'11% di share.
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