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da elle.it |
Nel mondo parallelo di Real Time un talent sui capelli si inserisce perfettamente nella categoria televisiva del piacevole nonsense. Nel frullatore di malattie imbarazzanti e mamme inconsapevoli, Hair è il passatempo da metropolitana che tutti gli asiatici muniti di immensi smartphone guarderebbero nel tragitto underground per recarsi a lavoro. Hair è una pillola di insensata e purissima follia. Nove concorrenti che, avendo terminato amici e famigliari a disposizione da molestare, hanno sviluppato un'incontrollabile ossessione per le loro POUPETTE. Visti i risultati finali, si sfidano a colpi di lacca come stessero manipolando gas chimici. Sono avvocati, genitori, disoccupati, ex militari, pronti ad intraprendere una carriera da parrucchieri. Alcuni con passati problematici; tutti potenziali futuri killer. Per il momento le vittime sono inconsapevoli modelle ignare dei danni psicologici permaneti che quelle acconciature causeranno col tempo.
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da hair.realtimetv.it |
A giudicare i discutibili talenti due professionisti delle doppie punte. L'intesa tra Occidente e Oriente. Per l'Italia, Adalberto Vanoni, il Carlo Cracco dei saloni di bellezza. Per l'Asia, Charity Cheah, business woman nata a Singapore ma di origini cinesi, dittatrice delle acconciature. Sarà proprio la catena di saloni da lei co-fondata ad offrire un contratto di lavoro al vincitore di Hair. A ricordarci che da oggi sono gli asiatici a dettare la moda, le regole, il futuro. Insomma, cerchi lavoro? Citofonare CINA. Pirelli docet.
Le redini del programma sono naturalmente affidate a Costantino della Gherardesca, l'unico oggi in grado di riportare in auge le casate nobiliari decadute e a capire da che parte soffia il vento. Alle spese di vip viaggiatori prima e aspiranti parrucchieri ora, colui che ritengo sia l'informatore numero uno del Presidente Xi Jinping in Italia, già da tempo strizza l'occhio all'Asia, consapevole che, quando la conquista cinese sarà ultimata, potrà garantirsi la direzione della Rai. Venendo a Hair, le capacità di Costantino della Gherardesca sono ormai indubbie ed il suo battito di mani un cult. Elogiarlo in questa sede sarebbe superfluo.
Proprio grazie o a causa di Costantino, Hair è un programma che anche quando si prende sul serio non riesce fino in fondo ad esserlo, e forse questo è un bene. Persino quello che sulla carta doveva essere il giudice più severo si commuove vedendo un giovane ragazzo tagliare i capelli. Vedremo come andrà. E per la prossima edizione mi auguro che i concorrenti siano tutti asiatici. La dittatura televisiva filo-comunista targata della Gherardesca è appena all'inizio.
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da iltempo.it |
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