Sanremo 2018 in cerca dell'armonia popolar-nazionale


Sanremo 2018: pronti, partenza, via. Con la conferenza di questa mattina il countdown a Sanremo 2018 è ufficialmente iniziato. Alle sue spalle la tripletta di Carlo Conti segnata da importanti record d'ascolti e da un ultimo calcio di rigore senza pari: la co-conduzione di Maria De Filippi. Diffcile fare meglio in termini di auditel dato un cast di conduttori e cantanti forse troppo debole (mediaticamente parlando). Ufficiali, ora, i nomi di chi affiancherà Claudio Baglioni. Michelle Hunziker torna dopo unidici anni al festival che la vide sola e unica valletta di Pippo Baudo ma il timore è che non possa fare di meglio di quanto già fatto. Sul palco anche Francesco Favino, che tenterà l'upgrade della categoria "attori al festival" dopo la surreale partecipazione di Gabriel Garko a Sanremo 2016.   

Un Sanremo, quello del trio di artisti e non di conduttori, che vuole la musica italiana non solo al centro dello spettacolo, ma in ogni sua angolazione. Ci tiene a ribadirlo il direttore artistico Baglioni che sottolinea come anche gli ospiti internazionali dovranno portare sul palco pezzi che abbiano a che fare con l'Italia. Sanremo dovrà essere un evento coerente con la missione originaria, una celebrazione della musica italiana. Quello che Claudio Baglioni cerca è prima di tutto armonia in un festival che definisce popolar-nazionale. Si preannuncia allora un festival alla ricerca di più qualità e meno retorica. Un festival ancora da costruire e definire ad un meso dal debutto.



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